Negli anni scorsi prima dell’arrivo della carte Magic era molto in voga come gioco, le ore passate tra amici a giocare in questo mondo fantastico ai giorni nostri sembra incredibile
Anche la serie Tv di Netflix: Stranger Things che ha fatto vedere come nel 1984 circa i ragazzi si trovavano e passavo ore ed ore a giocare a Dungeons and Dragons
La prima serie di Stranger Things inizia proprio con Mike, Dustin, Lucas e Will che giocano nel seminterrato della casa di Mike e una domenica intera era passata in questo mondo fantastico
L’origine di Dungeons and Dragons (D&D)
Fu negli ormai passati anni settanta quando, nel bel mezzo degli sviluppi più ferventi riguardanti l’ambiente del wargame, il concetto di singola unità venne sostituito con quello dei gruppi di giocatori, soldati, aventi la possibilità di evolvere la propria posizione un livello dopo l’altro, dando una continuità senza precedenti.
Tra questi abbiamo i Braunstein, dei wargame in cui i giocatori controllavano individui anziché eserciti, organizzati inizialmente da Dave Wesely e poi proseguiti da Dave Arneson, alla partenza di Weseley per il servizio militare.
Arneson utilizzò Chainmail, un regolamento di wargame tridimensionale scritto da Jeff Perren e Gary Gygax per risolvere i combattimenti. Che cosa rappresenta D&D? Una risposta definitiva alla volontà di fondere insieme tutti questi elementi, in una metodica di esecuzione senza precedenti ed esplicabile con una sola parola: rivoluzione.
Questo gioco di ruolo, conosciuto in tutto il mondo, ha avuto modo di approcciare ad uno sviluppo continuo ed immenso, passando per svariate versioni fino ad arrivare alle più recenti.
Nello specifico, la prima versione di D&D uscì nel 1974 e, oggi, viene definita “OD&D” (Original Dungeons & Dragons) e consisteva essenzialmente in una raccolta di tre manuali all’interno di una scatola, che altro non era se non una versione amatoriale del gioco che dava per scontata la famigliarità del lettore con il gioco Chainmail (creato nel 1971 dallo stesso Gygax con Jeff Perren).
D&D: un mondo di fate, elfi orchi e draghi
Sebbene l’ispirazione iniziale del gioco non provenisse in maniera diretta dall’universo Tolkieniano, gli sviluppi iniziali sono stati senza dubbio influenzati dai contenuti del Silmarillion, del Signore degli anelli e dello Hobbit, così come imponeva la corrente di pensiero di quegli anni, molto attaccata alle opere di Tolkien.
La presenza di halfling, elfi, nani, mezzelfi, orchi, draghi è molto attaccata all’immaginario mondo di Arda, specie nelle prime versioni, quando creature come Hobbit, Ent e Balrog erano utilizzate come chiari riferimenti allo scrittore britannico, finche nelle successive modifiche non diventarono halfling, treant e balor per problemi di copyright con la Tolkien Estate.
La cosa fantastica di questo gioco è che chiaramente ogni gruppo di gioco poteva crearsi i propri personaggi e chissà in quante case sono nati personaggi spettacolari e che magari non erano riproduzioni di personaggi famosi come Hobbit o altri, la fantasia faceva la differenza
Come si gioca a D&D
Normalmente si può osservare il classico svolgimento di una partita stando seduti intorno a un tavolo, dove ogni giocatore interpreta un personaggio detto PG (personaggio giocante), in un’ambientazione fantasy e vedendo tutto lo svolgersi del gioco gestito da un DM (Dungeon Master).
Nel corso del gioco, ogni giocatore dirige in maniera diretta le azioni del proprio personaggio, le interazioni con gli altri elementi di gioco (personaggi compresi), spiegando verbalmente le loro azioni, il quale esito è deciso dal risultato casuale di appositi dadi che possono arrivare fino a 20 facce (o in alcuni casi utilizzando dadi che rappresentano punti percentuale, in questo caso il dado in questione ha dieci facce rappresentanti decine, che vanno da 00, 10, 20 fino ad arrivare a 90)
La parte iniziale del gioco, antecedente allo svolgimento vero e proprio, è quella della creazione del proprio personaggio, registrando ogni dettaglio su un’apposita scheda del personaggio.
Come prima cosa vengono stabilite le caratteristiche di base del proprio personaggio, le quali sono esattamente: forza, costituzione, destrezza, intelligenza, saggezza e carisma. Il loro valore determina le potenzialità del personaggio in gioco, dove nel regolamento originale il valore di ogni abilità è calcolato sommando il totale di tre dadi a sei facce nell’ordine in cui sono lanciati, tuttavia le abilità uniche e le capacità generiche di un determinato personaggio giocante possono aumentare nel corso del gioco.
Infine il giocatore sceglie se il proprio personaggio debba essere di una razza oppure di un’altra (come ad esempio elfi, nani o uomini), la sua professione (come guerriero o mago), la sua morale e diverse altre caratteristiche secondarie.
Lo svolgimento del gioco, come già detto, vede le azioni come interpretazioni dirette del giocatore e del dungeon master, il quale ha come compito anche quello di gestire le risposte e le azioni dei personaggi non giocanti messi all’interno del contesto di una campagna o di avvertire gli altri giocatori dei momenti in cui accadono particolari avvenimenti, come ad esempio l’attivazione di una trappola.
Generalmente, azioni semplici come raccogliere un oggetto da terra sono automaticamente effettuate, semplicemente dichiarando l’intenzione e la conseguente azione, al contrario per azioni più complesse ci si rifà al funzionamento dei dadi.
Un personaggio ha la possibilità di salire di livello guadagnando punti esperienza (punti EXP o XP), i quali hanno come principale effetto quello di accrescere le caratteristiche utili di un certo personaggio, fino ad arrivare ad accrescerne il potere e dunque l’utilità complessiva, insieme ad altri fattori come ad esempio la ricchezza o il ritrovamento di armamenti nuovi e migliori.
Nel corso della storyline di gioco, abbiamo come riferimento diretto alla vita dei personaggi i loro punti ferita, i quali possono abbassarsi per molteplici motivazioni, fino ad arrivare alla morte del personaggio giocante (benchè in certi casi, come l’attivazione di trappole, il giocatore ha la possibilità di effettuare un “lancio di salvezza” per provare ad evitare la morte o la perdita di punti ferita) che, in certi casi può essere resuscitato, mentre in altri si impone al giocatore di creare un nuovo personaggio per poter proseguire con l’avventura.
Altri motivi per il quale a un personaggio giocante viene azzerata la vita possone essere ad esempio la perdita di punti abilità o la riduzione dei livelli del personaggio.¶